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Trama
il libro si compone di due momenti, distinti, portati avanti contemporaneamente.
Da una parte la vicenda di Gloria, i momenti che hanno preceduto la rapina, l'angoscia e la paura, il colpo della pistola che parte il corpo di quell'uomo che cade il carcere, il senso di colpa la dignità che si sgretola ora dopo ora chiusa in quel buco.
Sensazione claustrofobica disarmante.
Ma nel libro c'è anche lo spazio di Miriam della sua ricerca nello scrivere questo libro nei permessi ottenuti per poter accedere dentro al carcere l'iter burocratico infinito, che molte volte, oltre che una presa per il culo è sembrato davvero un cane che si mordeva la coda ma la tenacia ripaga sempre e Miriam ha vinto, ha potuto vivere sulla pelle emozioni, sensazioni, sentimenti all'ennesima potenza perchè in un luogo dove si ride e si piange nel giro di una manciata di minuti ogni cosa è talmente esasperata da risultare vera fino all'osso.
Non c'è un lieto fine.    Dentro un carcere non è possibile.
C'è però vita e momenti che valgono la pena di essere vissuti, sempre, in qualsiasi condizione anche la più disumana.

Riflessioni Spicciole
quando si intraprende la strada di un romanzo che parla della vita carceraria è come camminare sulle uova è estremamente difficile non fare una frittata di luoghi comuni
di sentimentalismi di cose trite e ritrite.
Ma Miriam ha un grande dono cogliere l'umanità e la dignità, spesso annientata.
Il fulcro del romanzo non è la detenzione, non è la colpa ingiusta, è chiaro fin da subito che chi sbaglia deve pagare.
Punto.
Non è nemmeno un tentativo di mitizzare i carcerati quando siamo sommersi nelle loro storie, ma l'insolito intento dell'autrice è stato quello di far avvicinare il lettore alla sofferenza altrui.
Difficilissimo...
Chi è che vuole sentir parlare del dolore e immergercisi?
Pochi...pochissimi.
Ma io credo che quando a un uomo viene tolto tutto, quando viene spogliato e rimane in carne e ossa allora lì si trova l'uomo vero.
Ci sono crimini imperdonabili e irreparabili ma nessuno di noi nasce buono o cattivo, siamo tutti il frutto della nostra esperienza del nostro vissuto dell'educazione e dell'esempio ricevuto al di là del crimine commesso si resta comunque esseri umani.
Il mondo è ancora così lontano dal capire che dalla rieducazione carceraria può nascere qualcosa di buono mentre la punizione e il diprezzo per le azioni compiute lascia integro lo sporco del reato è sempre più facile odiare e prendere le distanze giudicando che fermarsi e cercare di comprendere il perchè.
E le ragazze del libro sono davvero dei fiori di serra..
...crescete all'ombra dei muri senza godere dei raggi del sole ma restate comunque dei fiori..

Miriam è stata come un retino per le farfalle...
Ha catturato le emozioni senza romperne le ali.
Grande dono.


citazioni

non permettere mai a nessuno di farti sentire meno umano.
Forse chi sbaglia lo è un po' di più che ne dici?


Reo
sono ombra avvizzita,
intristita.
su una branda seduta.
sono solo il lato oscuro,
opaco, di un uomo.
ho sbagliato.
come ombra passeggio
lavoro e rifletto.
ricordo e trattengo
il riso sincero
lo slancio
il futuro
un giro di chiave
mi carica a molla
in questa inodore
incolore, insapore
vita sospesa


voto
inutile che vi dica che il voto è un satollo
5/5
con tanto entusiasmo


"Fiori di serra"

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